Ne avevamo parlato qualche settimana fa, sottolineando la lunga attesa di tutti coloro che desiderano installare nuovi impianti fotovoltaici per l’autoconsumo energetico, e poter così risparmiare sulla bolletta dell’elettricità. Finalmente, l’attesa sembra essere terminata: la Commissione Europea, dopo cinque mesi di stop, ha dati il via libera al Decreto rinnovabili FER 1. Non appena ricevuto l’ok, i tecnici ministeriali si sono messi al lavoro per apportare le ultime modifiche e, dopo essere stato firmato dal ministro dello Sviluppo e Economico Luigi Di Maio, e del ministro dell’Ambiente Sergio Costa, il documento è stato consegnato alla Corte dei Conti. Entro pochi giorni – in ogni caso entri i primi giorni di agosto – la Corte dovrebbe esprimere il suo parere, così da permettere la pubblicazione del Decreto in Gazzetta ufficiale.

Fino al giorno della pubblicazione da parte dei ministeri, va detto, non ci sono certezze assolute circa le misure effettivamente contenute nel decreto per gli incentivi rinnovabili. Stando a quanto dichiarato dagli stessi ministeri, però, le modifiche rispetto all’ultima bozza circolata dovrebbero essere minimali. Possiamo quindi anticipare fin da ora quelle che saranno le misure principali del Decreto FER 1.

FER 1: l’apertura dei bandi

Va ricordato che l’avvio dei bandi era stato programmato – ottimisticamente – già per l’inizio del 2019 (anzi, in un primo tempo si era pensato di iniziare con gli incentivi già nell’autunno del 2018). Tutto quanto è slittato in avanti: si parla dunque dell’apertura del 1° bando il 30 settembre 2019, del 2° bando il 31 gennaio 2020 per finire con l’avvio del 7° bando fissata per il 20 settembre 2021. I bandi sono divisi in quattro gruppi distinti, dedicati rispettivamente agli impianti fotovoltaici ed eolici, agli impianti fotovoltaici installati in sostituzione di coperture in amianto, agli impianti idroelettrici e gas residuati dei processi di depurazione e, infine, agli impianti eolici oggetti di rifacimento.

Si stimano investimenti nell’ordine dei 10 miliardi di euro, con la realizzazione di impianti per una potenza complessiva pari a 8.000 MW. Stando alle informazioni che sono circolate nelle ultime settimane, si darà priorità nell’assegnazione degli incentivi agli impianti da realizzare su discariche dimesse o su siti da bonificare; agli impianti fotovoltaici da realizzare su scuole ospedali e altri edifici pubblici, e in ogni caso sui moduli fotovoltaici da installare in sostituzione a coperture di amianto o di eternit; agli impianti connessi in parallelo con la rete elettrica provvisti di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici; infine, agli impianti idroelettrici alimentati a gas residuati da processi di depurazione, che prevedono la copertura delle vasche di digestato e che comunque rispettano le caratteristiche riportate del DM 23 giugno 2016.

Il nuovo decreto, una volta in vigore, cambierà anche il riconoscimento del premio relativo all’autoconsumo: sulla quota di produzione netta consumata in sito – per gli impianti su edifici con potenza inferiore a 100 kW – sarà attribuito un premio pari a 10 euro ogni MWh, in ogni caso da sommare a quello relativo ai moduli installati in sostituzione di coperture in amianto (i quali avranno infatti diritto a un ulteriore premio di 12 euro ogni MWh). Requisito fondamentale, va sottolineato, è quello di consumare almeno il 40% della produzione netta.

Non potranno accedere agli incentivi gli impianti che hanno già usufruito in passato degli incentivi per le fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico. Per avere ulteriori informazioni circa gli impianti che potranno accedere agli incentivi, ti consigliamo di leggere il nostro precedente articolo dedicato a questo tema.

Stavi aspettando anche tu l’arrivo dei nuovi incentivi per realizzare un nuovo impianto fotovoltaico oppure, in ogni caso, per migliorare i consumi energetici della tua abitazione o della tua azienda? Contattaci: ti aiuteremo a sfruttare al meglio i nuovi incentivi!