Negli ultimi mesi si è parlato parecchio, per i lavori di riqualificazione energetica degli edifici e per quelli di messa in sicurezza, di detrazioni fiscali sotto forma di sconto in fattura e di cessione del credito. Si tratta in entrambi in casi di incentivi, e quindi di aiuti per tutti i cittadini che decidono di migliorare un edificio. L’entrata in gioco dello sconto in fattura – introdotta operativamente lo scorso 31 luglio con il provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate – ha però creato una certa confusione tra i consumatori. Che differenza c’è tra sconto in fattura e cessione del credito? Quale delle due forme è più conveniente? E ancora, in quali casi è possibile optare per l’uno o per l’altro incentivo? In questo articolo cercheremo di spiegarti la situazione attuale in modo chiaro, di modo che risulti pienamente comprensibile anche a te che non sei un addetto ai lavori e che, giustamente, negli ultimi mesi ti sei interessato di tutt’altro!
Ecobonus e cessione del credito
Il problema più frequente di chi si trova a desiderare dei lavori di riqualificazione è costituito dalla mancanza di liquidità. Ecco quindi che, per incentivare la messa in opera di interventi per la riqualificazione energetica e per la messa in sicurezza degli edifici, il governo ha creato la formula della cessione del credito corrispondente all’ecobonus e al sismabonus. Questo, di fatto, è il sistema che potremmo definire ‘vecchio’, e consente al consumatore di cedere il bonus corrispondente all’intervento (che si sarebbe comunque recuperato negli anni successivi) direttamente al fornitore, ottenendo quindi un corrispettivo di parecchio inferiore. Al fornitore, da parte sua, lo sconto viene rimborsato sotto forma di credito d’imposta, credito che può essere usato solamente in compensazione in dieci quote annuali di pari importo, e in ogni caso a partire dall’anno successivo all’operazione. Per completezza – anche se questo particolare a te può importare poco – sottolineiamo anche lo stesso fornitore ha la possibilità di cedere a sua volta il credito ai propri fornitori.
Chi può accedere alla cessione del credito relativa all’ecobonus? Possono farlo tutti i soggetti che sostengono delle spese per la riqualificazione energetica degli edifici, compresi i soggetti che non potrebbero fruire della detrazione in quando non dovuta, i soggetti IRES nonché, come anticipato, gli stessi cessionari del credito. Eccezion fatta per i contribuenti incapienti, la cessione diretta alle banche è vietata.
In caso di lavori di riqualificazione in condominio, il contribuente che desidera accedere alla cessione del credito è tenuto a comunicarlo all’amministratore entro e non oltre la fine dell’anno in cui è stato effettuato l’intervento; l’amministratore ha dunque l’obbligo di comunicare l’accettazione del cessionario all’Agenzia delle Entrate entro il 28 febbraio dell’anno successivo.
Lo sconto in fattura relativo all’ecobonus
A partire dall’estate del 2019, con l’entrata in vigore del Decreto Crescita, la cessione del credito è stata affiancata da un’altra misura per dribblare la mancanza di liquidità dei consumatori che desiderano effettuare degli interventi di riqualificazione su edifici. Si tratta dello sconto immediato in fattura come alternativa all’ecobonus e al sismabonus. In parole povere, il contribuente che effettua un lavoro di riqualificazione può optare per un anticipo del contributo direttamente in fattura sotto forma di sconto, a patto di effettuare il pagamento con bonifico dedicato. Va sottolineato che il fornitore emette una fattura a prezzo pieno: sarà solo il bonifico a dove essere ridotto dell’importo corrispondente alla detrazione.
Interventi per i quali è possibile richiedere sconti e cessioni del credito
Di fatto, per quanto riguarda l’ecobonus, gli interventi per i quali è possibile optare per la cessione del credito o per lo sconto immediato in fattura sono gli stessi.
Novità introdotte dal decreto rilancio, il superbonus del 110%
A seguito dell’emergenza sanitaria del Covid-19 ė entrato in vigore il decreto rilancio, con il quale ė stato introdotto il famigerato superbonus del 110%. Grazie a questo superbonus il contribuente che effettua lavori di riqualificazione energetica o antisismici, ha diritto ad un credito d’imposta del 110% della spesa sostenuta da usufruire in 5 quote annuali di pari importo. Fra le novità più importanti vi ė la possibilità di cedere tale credito, tramite il meccanismo dello sconto in fattura, all’azienda che ha effettuato l’intervento o alle banche, così da effettuare i lavori di riqualificazione senza dover anticipare un euro. Tra le lavorazioni che rientrano nel superbonus ci sono: impianti fotovoltaici, batterie, cappotti termici, infissi, sistemi di condizionamento e tutte le lavorazioni che rientrano nell’ecobonus e sismabonus.
La questione ti è più chiara? Per ulteriori informazioni, non esitare a contattarci: siamo qui per aiutarti per riqualificare al meglio la tua casa facendoti approfittare di tutte le detrazioni disponibili!