Lo scioglimento della Camere conseguente alla caduta del Governo Draghi ha messo il freno a tanti importanti processi parlamentari. Il governo, come è noto, resta infatti in carica unicamente per il disbrigo degli affari correnti, imponendo uno stop deciso a tante altre questioni urgenti. Tra queste vi è per esempio la questione relativa alla cessione del credito del Superbonus, la quale sta creando non pochi problemi alle imprese edili e agli stessi consumatori. La situazione è insomma in buona parte bloccata: vediamo quali sono i dati certi in base alle ultime novità normative.
Le scadenze e le ultime novità sul Superbonus
Per quanto riguarda le scadenze, non ci sono novità, e non potranno essercene fino a quando non ci sarà un nuovo governo che, eventualmente, potrà variare la situazione. Ecco allora che il Superbonus resta in vigore fino al 31 dicembre 2025, con aliquote decrescenti. Quel che si sa è che attualmente il totale delle opere ammesse sfiora i 40 miliardi, cifra vicina ai 44 miliardi messi a disposizione. Secondo un’analisi Nomisma, peraltro, per ogni euro investito dallo Stato ne sono stati generati 3. Per quanto riguarda gli altri bonus edilizi, la scadenza attuale è fissata al 31 dicembre 2024.
Guardando alla sola detrazione al 110% per le persone fisiche, il termine ultimo è attualmente fissato al 31 dicembre 2022, a condizione però che i lavori siano stati effettuati almeno per il 30% entro il 30 settembre 2022. Ci sono delle eccezioni che riguardano Iacp e cooperative, che hanno invece tempo fino al 31 dicembre 2023, a patto di avere completato almeno il 60% dei lavori entro il 30 giugno del medesimo anno.
La situazione attuale sulla cessione del credito: le ultime notizie
Si sa che che la Conversione del dl Aiuti, il 50/2022, ha portato alcune modifiche. Laddove la prima cessione è libera, le due successive devono essere fatte interamente a soggetti qualificati, ovvero istituti di credito, intermediari finanziari o compagnie assicurative. Il dl Aiuti ha poi introdotto il permesso per le banche di accettare sempre la cessione dei crediti a soggetti clienti quali professionisti, partite Iva o società.
Ulteriori novità sono arrivate con il Decreto Semplificazioni, convertito in legge il 20 agosto, con ulteriori disposizioni sulle modalità di sfruttamento del credito, tra cessione diretta e sconto in fattura. Il Decreto ha poi dato la possibilità alle banche di immettere sul mercato anche i crediti fiscali maturati prima del 1° maggio 2022.
Le difficoltà delle imprese
La situazione, solo in parte “semplificata” con le novità di agosto, vede molte imprese con i cassetti fiscali pieni di crediti che incontrano grandi difficoltà nell’essere acquistati. Ecco allora che in molti casi le imprese, dopo aver anticipato importanti cifre attraverso gli sconti diretti in fattura, si trovano ora a non poter più affrontare i pagamenti, avendo esaurito la liquidità.
Ora non resta che aspettare quelle che saranno le mosse del nuovo governo. Sappiamo che Draghi, a questo proposito, appena prima di rassegnare le proprie dimissioni, aveva dichiarato «intendiamo affrontare le criticità nella cessione dei crediti fiscali, ma al contempo ridurre la generosità dei contributi».