Immaginare una tale serie di incentivi per gli interventi edilizi, soltanto qualche mese fa, sarebbe stato semplicemente impossibile. Ma ora, per rilanciare l’economia dopo l’emergenza Coronavirus, il governo ha deciso di partire proprio dalle riqualificazioni e dal mondo dell’energia, con il superbonus del 110% per le ristrutturazioni, con la cessione del credito per i lavori meno importanti e con altre misure green.

Per capire qual è la situazione attuale, faremo un veloce riassunto delle principali misure sull’energia contenute nel Decreto Rilancio, per poi concentrarsi sullo sconto del 110% e sulla cessione del credito, spiegando quali interventi meritano il primo e quali la seconda.

Le misure sull’energia contenute nel Decreto Rilancio

Mettiamo momentaneamente da parte il superbonus del 110%: il Decreto Rilancio contiene infatti anche altre importanti novità per il mondo dell’energia. Per quanto riguarda il sostegno dei Certificati Bianchi, per esempio, è stata prorogata la chiusura dell’anno d’obbligo fino al 20 novembre del 2020. Per aiutare le PMI si è deciso di azzerare nelle bollette le quote fisse (indipendenti dalla potenza) per tutti i clienti non domestici a bassa tensione. 

Ci sono poi il bonus per la mobilità sostenibile, quello per l’acquisto dei veicoli green e via dicendo. Indubbiamente, però, la misura di maggior rilievo all’interno del decreto è il superbonus del 110% per le ristrutturazioni, il quale però, va sottolineato, può essere usato solo per dei lavori importanti. Negli altri casi, infatti, si potrà utilizzare comunque la cessione del credito: vediamo come. 

Per quali interventi si potrà utilizzare il superbonus del 110%?

Abbiamo già spiegato la natura e il funzionamento del superbonus del 110% per le ristrutturazioni. In questa sede vogliamo sottolineare il fatto che questo importante incentivo è pensato per andare a finanziare gli interventi di risparmio energetico più impegnativi, così come specificato all’articolo 119 del Decreto.

Il decreto legge prevede delle lavorazioni dette “trainanti” per poter rientrare nel superbonus del 110%, ovvero:

  • isolamento termico dell’involucro (Cappotto)
  • sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale 
  • interventi antisismici.

Perché queste lavorazioni sono definite trainanti? È molto semplice: eseguita una di queste lavorazioni, è possibile far rientrare all’interno degli interventi coperti dal superbonus anche tutte le altre lavorazioni già presenti nell’ecobonus e che comunque comportano un risparmio energetico, come per esempio:

  • Fotovoltaico
  • Accumulo
  • Colonnine di ricarica
  • Infissi
  • Ventilazione meccanica
  • Sostituzione condizionamento
  • Ecc…

Esistono, va sottolineato, delle limitazioni. Nello specifico, la lavorazione trainante della sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti è ammessa solo per parti comuni degli edifici (riscaldamenti centralizzati nei condomini) o per sostituzioni singole, ma unicamente negli  edifici unifamiliari. Resta escluso inoltre l’utilizzo per le seconde case unifamiliari, mentre il superbonus può essere applicato per le seconde case nei condomini.

Diverso il discorso per quanto riguarda il cappotto, e quindi l’isolamento termico dell’involucro: si tratta di un intervento trainante valido per tutte le tipologie di edificio, a patto che l’intervento riguardi almeno il 25% della superficie opaca disperdente (i muri esterni o il tetto).

L’insieme di tutte le lavorazioni deve comportare almeno l’aumento di due classi energetiche, e il tutto deve essere attraverso apposito attestato di prestazione energetica (APE) ante e post intervento, che deve essere  rilasciato da tecnico abilitato nella forma della dichiarazione asseverata. Chi si rivolge al Gruppo Aura non si deve però preoccupare di niente: potendo contare su tutte le competenze necessarie, offriamo un pacchetto assolutamente completo, gestione del credito e oneri tecnici compresi. 

Da tutto quello che abbiamo detto finora si capisce quindi che le batterie per l’accumulo e gli impianti per il fotovoltaico possono accedere allo sconto del 110% solamente se abbinati a una delle lavorazioni trainanti di cui sopra. Per quanto riguarda le colonnine per la ricarica dei mezzi elettrici, infine, è possibile accedere al superbonus nel momento in cui l’intervento sia associato a lavori di isolamento e sostituzione climatizzazione; non basta dunque fare interventi antisismici.

Il prezioso superbonus del 110% viene riconosciuto in cinque rate annuali e, eventualmente, può essere ceduto all’impresa che ha effettuato i lavori, in cambio di uno sconto in fattura o persino di una fattura totalmente azzerata.

Per gli altri interventi edilizi, al posto del superbonus, si potrà godere della cessione del credito (clicca qui se vuoi un ripasso veloce della differenza tra sconto in fattura e cessione del credito).

Per quali interventi si potrà utilizzare la cessione del credito

La cessione del credito potrà essere utilizzata anche per gli interventi che non rientrano in quelli coperti dal superbonus. Questo significa che questo meccanismo potrà essere sfruttato anche per tutti gli altri interventi edilizi per i quali sono previsti l’ecobonus del 65%, il sismabonus e la detrazione del 50%, nonché per tutti i lavori che rientrano nel bonus facciate al 90%. Nel Decreto Rilancio si stabilisce infatti che è possibile trasformare la detrazione fiscale in un credito d’imposta, la quale risulta cedibile non solo all’impresa, ma anche ad altri soggetti, a partire dalle banche.

Ristrutturare la propria casa o effettuare dei lavori di riqualificazione energetica, insomma, non è mai stato così conveniente: non è un caso se qualcuno è arrivato a paragonare le case da ristrutturare a un bancomat! Vuoi essere certo di effettuare i migliori lavori di riqualificazione, potendo contare su tutti gli incentivi disponibili? Contattaci: la nostra impresa è pronta a lavorare al tuo fianco come referente unico, per tutti i lavori di riqualificazione!